Smokin' Aces
id.
Regia
Joe Carnahan
Sceneggiatura
Joe Carnahan
Fotografia
Mauro Fiore
Montaggio
Robert Frazen
Scenografia
Martin Whist
Costumi
Mary Zophres
Musica
Clint Mansell
Produzione
Working Title Films
Interpreti
Ben Affleck, Andy Garcia, Ray Liotta, Jeremy Piven, Ryan Reynolds,
Peter Berg, Taraji Henson, Chris Pine, Jason Bateman, Alicia Keys
Anno
2007
Genere
thriller
Nazione
USA
Durata
100'
Distribuzione
UIP
Uscita
20-07-07

"Lui diceva che la situazione poteva surriscaldarsi e diventare pesante. Io gli ho detto di stare tranquillo, perchè ho due delle puttane più focose e pesanti che si siano."
Loretta Wyman, Broker di Assassini

Il genere pulp nacque nei primi anni '20 con storie pubblicate a puntate su riviste (le cosiddette Pulp magazine) di 128 pagine dalle sfolgoranti copertine ma con le pagine interne stampate su carta non rifilata di polpa di legno (in inglese pulp), quindi di infima qualità. Contenevano storie avventurose, fantastiche e ricche di suspense, spesso con protagonisti mascherati, ma quasi sempre con donne sensuali ritratte in copertina.
Lo stile letterario, dato che gli autori erano pagati un tanto a parola, era spesso ridondante di aggettivi e avverbi, dando vita a una narrazione sontuosa, diventata marchio di fabbrica del genere. Oggi il senso della parola pulp ha esteso il suo significato, in particolar modo dopo l'uscita nel 1994 del film Pulp Fiction di Quentin Tarantino, indicando tutto ciò che propone contenuti forti, che abbondano di crimini violenti ed efferatezze.
Alla luce di questa piccola cronistoria del genere, Smokin’ Aces rientra nei parametri sopra esposti tale da annoverarlo come un film di genere pulp post-moderno. La struttura narrativa ed i personaggi in campo sono esemplificativi da questo punto di vista.
L’ex illusionista ed oggi gangster Buddy Aces Israel, cresciuto con poca furbizia nel mondo delle bische, dei giocatori d’azzardo, di killers e teppisti, è in procinto di fare il salto della quaglia. E’ disposto a tutto pur di vendere full optional alle forze dell’ordine la sua intera organizzazione. Tanto più che il Padrino e suo ex-benefattore Primo Sbarazza, ha messo una taglia di un milione di dollari a chi strapperà il cuore all’ingrato picciotto.
Una schiera di killers famelici – dal torturatore Acosta al maestro dei travestimenti Lazlo Scot, dai fratelli psicopatici e neo-nazista Tremor alle letali pantere nere Georgia Sykes e Sharice Watters - cacciatori di taglie, garanti per cauzioni, FBI ed agenti di polizia, si metteranno sulle tracce dell’infame convergendo tutti nel bunker in cui si è rifugiato: la suite presidenziale del casinò Nomad a Lake Tahoe, Nevada. E il sangue inizierà a scorrere a fiumi.
Il regista e sceneggiatore Joe Carnahan, mette in scena una giostra impazzita di personaggi che come schegge impazzite di un piano assai più grande di loro e di cui nessuno conosce fino in fondo le sue implicazioni, convergono tutti inserabilmente verso un unico punto, la suite presidenziali, attratti come le forze centripete di un tornado dal personaggio deus ex-machina della vicenda, Aces, per deflagare in un turbine di corpi smembrati, sangue a volontà, budella rovesciate. Il tutto in una confezione ‘piaciona’ che guarda al fumetto nella bidimensionalità dei personaggi e semplicità della risoluzione degli eventi, alla letteratura pulp nei dialoghi e nella commistione di generi diversi, a Tarantino per la violenza grottesca ed iper-realistica in cui ci immerge.
Il tutto condito da un cast assai variegato capace di miscelare star del panorama hollywoodiano come Ben Affleck, Andy Garcia e Ray Liotta a giovani emergenti come Ryan Reynolds, Jeremy Piven insieme al debutto sul grande schermo della cantante Alicia Keys. Nel caldo afoso di questa estate, una buona ragione per chiudersi al fresco di una sala cinematografica, per 100 adrenalitici minuti di non-sense, demenza e divertimento allo stato puro. [fabio melandri]

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