Slither
id.
Regia
James Gunn
Sceneggiatura
James Gunn
Fotografia
Gregory Middleton
Montaggio
John Axelrad
Musica
Tyler Bates
Interpreti
Nathan Fillion, Michael Rooker, Gregg Henry, Elizabeth Banks, Taunia Saulnier, Iris Quinn, Darren Shahlavi, Mary Black, Robert Musnicki
Anno
2006
Durata
96'
Nazione
Canada - USA
Genere
horror
Distribuzione
UIP

Un meteorite proveniente dall’ignoto spazio profondo cade su Wheelsy, una piccola cittadina del Texas, dove tutti si conoscono e non accade mai nulla di particolare. Il vecchio Grant Grant che si aggira per il bosco trova i resti del meteorite che però nascondono un parassita alieno con intenzioni tutt’altro che benevole. Grant viene “inseminato” dalla viscida creatura che attraverso il suo corpo vuole infettare il resto del mondo. La giovane moglie di Grant e il poliziotto del paese Bill Pardy cercheranno di opporsi all'invasione aliena...
Finalmente dopo remake mal riusciti e omaggi decisamente fiacchi ad un genere ritornato in auge, forse troppo, come l’horror, arriva dagli Stati Uniti un piccolo gioiello imperdibile a metà tra la dark comedy e la science-fiction tout court che inspiegabilmente esce in sordina e nel periodo meno propizio dell’anno.
James Gunn, qui al suo esordio, è uno sceneggiatore di successo. Fido collaboratore di Lloyd Kaufman della Troma film, per la quale ha scritto il capolavoro trash Tromeo and Juliet, si è messo in luce scrivendo nel 2004 il remake del film di Romero "Dawn of the Dead" e curando la trasposizione su grande schermo del cartoon Scooby-Doo nei due episodi di successo Scooby-Doo e Scooby-Doo 2 - Mostri scatenati, rivelando da subito la sua passione per il monsterpiece.
Slither riporta indietro nel tempo, a tutta quella tradizione cinematografica genuina, autentica e senza pretese che negli anni Ottanta ha appassionato generazioni di teenager e non solo. Un tuffo nel passato dunque senza però dimenticarsi che sono comunque trascorsi 20 anni e che la tecnologia di passi avanti ne ha fatti. Accanto ad effetti speciali in computer grafica di ultima generazione troviamo anche grandiosi make-up ed effetti protesici tradizionali proprio come si usava nei film di una volta.
Il merito di Gunn sta proprio nell’aver reso il cinema puro entertainment. Si ride e si ha paura. Tutto qui. Ma ci sembra che non si possa (o debba) chiedere di più al cinema. E anche al cinefilo meno avveduto non potrà sfuggire la miriade di citazioni e omaggi che Gunn dissemina volutamente per tutto il film. A partire da David Cronenberg (la scena di Il Demone sotto la pelle in cui Barbara Steele nella vasca da bagno viene attaccata da un mostruoso vermone qui viene riproposta con la giovane Taunia Saulnier che però riesce a liberarsene non prima di subire una “visione” aliena e c’è pure un negozio che si chiama Max Renn in omaggio a Videodrome) e Brian Yuzna (in particolare il mostro formato dalla fusione dei corpi di tutti i cittadini di Wheelsy ricorda molto da vicino il grandioso "Society – The horror") fino a John Carpenter (il sindaco di Wheelsy, peraltro interpretato dal grandissimo Gregg Henry, si chiama R.J. MacReady, proprio come il personaggio di Kurt Russell nel film La cosa) e naturalmente a George A. Romero (per gli zombi). Ma non solo: il mostro-palla in cui si è trasformata una cittadina di Wheelsy che ingurgita carne di opossum fino a scoppiare liberando l’esercito di vermoni alieni non può non ricordare la mitica scena dei Monty-Python in cui un uomo al ristorante si ingozza a tal punto da diventare un pallone destinato a saltare in aria. Sono davvero troppi i particolari che collegano questo film a tutta una scia di b-movies del passato per nominarli tutti, lasciamo allo spettatore il divertimento di trovarli… [marco catola]