Shrek Terzo
Shrek The Third
Regia
Chris Miller
Sceneggiatura
Jeffrey Price, Peter S. Seaman,
Jon Zack
Fotografia
-
Montaggio
Michael Andrews, Joyce Arrastia
Scenografia
Peter Zaslav
Costumi
Israel Segal
Musica
Harry Gregson-Williams
Voci originali
Mike Myers, Eddie Murphy, Cameron Diaz, Antonio Banderas, Julie Andrews, John Cleese, Eric Idle
Produzione
PDI, Dreamworks
Anno
2007
Nazione
USA
Genere
animazione
Durata
92'
Distribuzione
UIP
Uscita
31-08-2007
Giudizio
Media

Essere un re non è una cosa da tutti – specialmente se sei un orco permaloso che puzza come il fondo di una palude. Sposando Fiona, l’ultima cosa che Shrek voleva era regnare su Lontano Lontano, ma quando Re Harold, il suo suocero-ranocchio, improvvisamente muore, il nostro orco verde viene velocemente reso adatto alla corona. A questo punto, a meno che non trovi un sostituto adatto, il riluttante sedicente re sarà regalmente incastrato per il resto dei suoi giorni.
E come se per Shrek questo non fosse già abbastanza, la Principessa Fiona ha un’altra piccola sorpresa in serbo per lui. Con la testa che gira vorticosamente e lo stomaco attorcigliato, Shrek parte alla ricerca dell’unico altro possibile erede al trono, il cugino di Fiona sparito da tempo, Artie, uno scarso studente liceale medievale .
Mentre l’orco è assente, la sua vecchia nemesi Principe Azzurro alza la sua bella testa e ritorna al regno di Lontano Lontano, e nella sua mente superficiale ha solo l’idea del riscatto. Anche con Ciuchino e il sempre più dolce Gatto con gli Stivali dalla loro parte ci vorrà uno sforzo da orchi – e un grandissimo aiuto da parte di Fiona e della sua banda di principesse – perché Shrek e Artie salvino la situazione e trovino il loro “E vissero per sempre felici e contenti”.
Terzo e ci auguriamo ultimo capitolo, Shrek prosegue sulla strada che lo ha portato alla notorietà e successo: gioca con i generi cinematografici, parodia elegantemente film e serial di successo anche se i riferimenti si fanno sempre più cinefili e quindi godibili nella loro interezza da un ristretto gruppo di spettatori.
Per tutti rimane invece il divertimento dato da alcune sequenze (quella finale costruita in musical è un vero spasso) ed idee azzeccate (i villains di tutte le favole in cerca di redenzione) che tengono questo terzo capitolo a livello di galleggiamento anche se nettamente inferiore ai due capitoli precedenti.
Un filone che inizia a mostrare la corda e di cui si consiglia un rapido pensionamento per non dover assistere alla caduta rovinosa di un personaggio sin troppo amato da grandi e piccini. [fabio melandri]