La seconda notte di nozze
id.an
Regia
Pupi Avati
Sceneggiatura
Pupi Avati
Fotografia
Pasquale Rachini
Montaggio
Amedeo Salfa
Scenografia
Simona Migliotti
Interpreti
Antonio Albanese, Katia Ricciarelli, Neri Marcorè,
Angela Luce, Marisa Merlini
Anno
2005
Durata
103'
Nazione
Italia
Genere
commedia
Distribuzione
01 Distribution
Puglia, immediato dopoguerra. Giordano è il matto del paese, il sacrificabile che passa le giornate a bonificare la zona da bombe inesplose. Vive insieme a due anziane zie arpie che lo controllano giorno e notte, e con lui il suo immenso patrimonio.
Bologna. Liliana, vedova del fratello di Giordano, vive di stenti dei piccoli sotterfugi del figlio Nino, che cova il sogno di lavorare nel cinema. La fame e la disperazione porteranno Liliana e Nino in Puglia a casa di Giordano, da sempre innamorato della cognata, per riscoprire le origini della propria famiglia e ricomporre dei torti che covano sotto la cenere del passato.
Pupi Avati è il narratore della nostalgia, il cantore degli affetti familiari, il dispensatore di emozioni semplici ma sincere. Realizza un cinema elegante, archetipo, puntando da sempre sugli attori piuttosto che sulla macchina cinema. Quando gli interpreti lo assecondano, Avati dà il meglio di se grazie anche ad un’ottima scrittura; quando gli interpreti sono mediocri, il suo lavoro risulta assai meno convincente. Le circostanze della vita lo hanno portato ad ingaggiare Antonio Albanese per il ruolo principale di questo La seconda notte di nozze, dopo la rinuncia di John Turturro, che con una recitazione giocata sulla sottrazione e su una vasta gamma di sottotoni commuove e convince al pari della debuttante Katia Ricciarelli, nel ruolo di Liliana, naturale quanto basta per un ruolo che in verità non appare particolarmente impegnativo. Non ci spieghiamo invece la testardaggine di Avati nell’affidarsi alle doti recitative di Neri Marcorè che dopo Il cuore altrove offre un’altra prova incolore, troppo ingessato e teatrale. Purtroppo quando il volenteroso Marcoré è chiamato ad uscire dalle sue strepitose imitazioni e macchiette televisive, mostra una carenza di veridicità allarmante.
Rimane comunque il ricordo di un film gradevole, che si lascia vedere con piacere sul quale si ritagliano due piccoli ma esilaranti spazi Angela Luce e Marisa Merlini nei ruoli delle due zie. Un’attenzione e cura riservata ai ruoli secondari che è raro vedere nei film battente bandiera tricolore.
[fabio melandri]