Scrivilo sui muri
id.
Regia
Giancarlo Scarchilli
Sceneggiatura
Giancarlo Scarchilli
Fotografia
Blasco Giurato
Montaggio
Ugo De Rossi, Roberto Silvi
Scenografia
Alfonso Rastelli
Costumi
Susanna Montecolli
Musica
Francesco Cerasi
Interpreti
Cristiana Capotondi, Primo Reggiani, Ludovico Fremont, Daniele De Angelis, Mattia Braccialarghe, Anna Galiena, Claudio Bigagli, Dolcenera. Yvonne Sciò, Rodolfo Laganà
Produzione
Ciro e Stefano Dammicco per Eagle Pictures, Francesco Pamphili per Film Kairòs
Anno
2007
Nazione
Italia
Genere
commedia
Durata
89'
Distribuzione
Eagle Pictures
Uscita
21-09-2007
Giudizio
Media

Nessuno mi vede quando di notte,nel silenzio dei vagoni spenti, scrivo velocemente ed in equilibrio precario per la millesima volta il mio nome. Come a ricordarvi che esisto… come a ricordarmi che esisto. [B. 612 - Il piccolo prinicpe]

“L’idea del film – spiega il regista Giancarlo Scarchilli – è nata dal desiderio di indagare sul mondo “invisibile” dei writer. Tutti vedono i loro segni, ma nessuno sa chi c’è dietro. Ho iniziato a fare delle ricerche, sono entrato in contatto con alcuni writer e ho scoperto un universo imprevedibile e disomogeneo. Perchè fra loro vi sono insospettabili rampolli di famiglie borghesi, che frequentano con profitto la scuola, e insieme i rappresentanti di fasce sociali più disagiate, ragazzi che hanno alle spalle esperienze difficili e in qualche caso devastanti. Alla fine della ricerca ho compreso che i loro segni non sono altro che grida dell’anima, la sintesi di una società e di una cultura dove, se non appari e non lasci un segno visibile di te, non esisti. Il film non vuole giudicare, ma solo comprendere. Il mondo dei writer racchiude sia artisti alternativi e creativi (alcuni dei quali ho ingaggiato come consulenti), sia ragazzi che manifestano il loro disagio rispetto ad una società che non riconoscono. Il mondo dei writer è il contesto, lo sfondo sociale nel quale si svolge la storia. La cosa che più mi preme raccontare è lo smarrimento dei ragazzi che vedono sempre più come loro riferimento l’amicizia e l’amore, e non la famiglia e la società.”
Così il regista già assistente di Sergio Citti (Due pezzi di pane, Sogni e bisogni, Minestrone) e Vittorio Gassman (Di padre in figlio), Giancarlo Scarchilli presenta il suo terzo lungometraggio dopo Mi fai un favore (1997) ed I fobici (1999).
Il mondo dei writers, considerati teppisti da alcuni ed artisti da altri, una voglia di comunicazione, di lasciare un segno in una società dove se non appari non esisti, Scrivilo sui muri è un calarsi in questo mondo, con il tentativo di osservarlo senza giudicarlo ma solo per capirlo. Perché le scritte sui muri non sono solo atti vandalici o artistici ma richieste di comunicazione ed affermazione.
Su questo sfondo sociale, la parte meglio riuscita del film, si innesta la più classica delle storie di amore ed amicizia di un gruppo di ragazzi della periferia romana, messa in scena attraverso l’utilizzo di attori patinati e di derivazione televisiva come i protagonisti maschili Primo Reggiani (Don Matteo, Grandi domani), Ludovico Fremont (I cesaroni) e giovani promesse del cinema italiano per teenager come Cristiana Capotondi (Notte prima degli esami) e Daniele De Angelis (Ma che ci faccio qui!, Last Minute Marocco) con un tocco di “esotismo artistico” dato dalla presenza della cantante Dolcenera. Un occhio al mercato ci vuole in considerazione dell’investimento economico profuso dai produttori e distributori del film (3 milioni di euro di budget). Il risultato non si discosta molto da quei film furbetti che popolano, anche con successo, gli schermi italici dove ricevi esattamente quello che ti aspetti, senza nessuna sorpresa e originalità. Prevedibile, scontato, a tratti noioso con una rappresentazione del mondo adolescenziale ed adulto fatto di situazioni tipo, personaggi stereotipati e dialoghi che sembrano tratti da fotoromanzi rosa. Non ci credete?
Alcune perle: “Passato un bel week-end con Filippo - Fantastico! Ero con lui e non ho fatto che pensare ad un altro…!” o ancora “Ma che ti frega di Pierpaolo? Se sei veramente innamorata di Alex, il resto non conta. Va’ subito da lui. Parlaci! - Scusa?... Ma non eri tu quella che diceva che erano soltanto un gruppo di mezzi teppisti sfigati?! - E tu ancora mi stai a sentire?! Io quando parlo dico un sacco di stronzate!... tutte cose che mi invento per non ammettere quanto sono sfigata senza l’amore.” e per finire “Tu, uno più vicino mai, eh?!... Scommetto che il prossimo sarà giapponese - Lo escludo. Troppo poco forniti!”
Nel pasticciaccio brutto anche Anna Galiena, Claudio Bigagli, Rodolfo Laganà e Stefano Antonucci a rappresentare un mondo adulto che è lo specchio rovesciato di quello adolescenziale.
[fabio melandri]