Lady in the Water
id.
Regia
M. Night Shyamalan
Sceneggiatura
M. Night Shyamalan
Fotografia
Christopher Doyle
Montaggio
Barbara Tulliver
Scenografia
Martin Childs
Costumi
Betsy Heimann
Musica
James Newton Howard
Produzione
Blinding Edge Pictures
Interpreti
Paul Giamatti, Bryce Dallas Howard, Bob Balaban, Jeffrey Wright, M. Night Shyamalan, Sarita Choudhury, Freddy Rodriguez, Bill Irwin, Jared Harris
Anno
2006
Genere
fantasy
Nazione
USA
Durata
109'
Distribuzione
Warner Bros
Uscita
29-09-06

M. Night Shyamalan ci ha sempre raccontato delle favole vestendole con storie verosimili, che con la realtà avessero in qualche modo un forte appiglio.
Ora, alla sua settima fatica elabora un processo opposto: nella storia semplice di espiazione e redenzione di un uomo e di una comunità, innesta elementi fiabeschi come ninfe, demoni, protettori ed oppositori, che si incontrano, scontrano ed interagiscono tra di loro, in un continuum tra mondo terrestre e mondo fiabesco, il Mondo Azzurro, connessi tra di loro da una porta, uno 'Stargate' rappresentato da una piscina.
Come in ogni fiaba, per poterci “credere” è necessario sospendere il principio di realtà che ci guida nella vita quotidiana, ed in parte anche quello di verosimiglianza che ci guida nei nostri sogni cinematografici. Tale procedura ci permette di poter “spiegare drammaturgicamente” come un gruppo di persone possa credere 'senza se e senza ma' a personaggi fiabeschi che popolano il mondo degli umani.
Il problema di quando si diventa adulti – dice il regista – è che dimentichiamo che tutto è possibile. Le cose che da fanciulli ritenevamo possibili, ora diventano storie per bambini.” E Lady in the Water nasce come una storia che il regista raccontava alle sue due bambine per farle addormentare.
Cleveland Heep (Paul Giamatti) guardiano del condominio The Cove passa le sue giornate fra le lampadine fulminate, gli elettrodomestici rotti e le richieste varie degli inquilini. Ma, in una notte che cambierà per sempre la sua vita, Cleveland incontra qualcun altro nascosto nella routine quotidiana dell’edificio, una giovane e misteriosa donna di nome Story (Bryce Dallas Howard), che vive nelle condutture della piscina del palazzo. Cleveland scopre che Story è in realtà una “narf”, una sorta di ninfa protagonista di un’antica favola per bambini, perseguitata da creature malvagie che vogliono impedirle di intraprendere il viaggio di ritorno nel suo mondo.
In suo soccorso si adopereranno un gruppo di condomini, che impareranno grazie anche alle doti preveggenti della ninfa a trovare il proprio scopo nella vita.
Contrariamente alle opere precedenti di Shyamalan (Il sesto senso, Unbreakable, The Village), la sorpresa del film viene svelata immediatamente, senza troppi giri di parole. La ragione è che il vero fulcro dell'opera, nonchè morale della favola, è lo svelamento, la rivelazione del nostro ruolo all'interno del piano che governa le nostre vite. Una sorta di gioco di ruolo, in cui questi vengono assegnati grazie all'interpretazione di segni (altra costante del cinema di Shyamalan, fino al paradigmatico e sottovalutato Signs).
Lady in the Water è un film ad altissimo rischio. La dimensione religiosa è quella prevalente, accentuata dalla presenza di personaggi che potremmo definire “cristologici” come la figura di Vick, scrittore in crisi interpretato dallo stesso regista, il cui destino sarà quello di spargere un Verbo capace di ricostituire il tessuto sociale di questo nostro vecchio mondo. Una rifondazione che passerà attraverso un trauma vigoroso. Credere è dunque la parola chiave per entrare e comprendere un film sconsigliato ad agnostici religiosi e cinematografici. Credere che tutti gli uomini siano legati tra di loro; credere in un mondo fatto di possibilità che vadano oltre quelle che possiamo vedere o comprendere; credere che ognuno di noi abbia uno scopo, un ruolo nella vita. Una pellicola per chi conserva l'innocenza e lo sguardo di un bambino, anche nel buio di una sala cinematografica.
[fabio melandri]