Il destino nel nome
The Namesake
Regia
Mira Nair
Sceneggiatura
Sooni Taraporevala
Fotografia
Frederick Elmes
Montaggio
Allyson C. Johnson
Scenografia
Lydia Marks
Costumi
Arjun Bhasin
Musica
Nitin Sawhney
Produzione
Cine Mosaic, Entert. Farm (EF), Mirabai Films, UTV Motion Pictures
Interpreti
Kal Penn, Irfan Khan, Jacinda Barrett, Zuleikha Robinson, Glenne Headly
Anno
2006
Genere
commedia
Nazione
USA, India
Durata
122'
Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
01-06-07

Quanto può essere complicato per un ragazzo con i genitori bengalesi, nato a New York e chiamato con il nome di uno scrittore russo – Gogol - accettarsi? Molto, al punto da non sapere cosa fare della propria vita. Eppure sarà proprio questa breve parola a dare un senso all’esistenza del protagonista.
Mira Nair, regista indiana, ha tratto la vicenda del suo nuovo film The Namesake dal romanzo “L'omonimo” del premio Pulitzer Jhumpa Lahiri, ed ha aggiunto anche molto della sua esperienza personale. Ha infatti scelto due città simbolo “della mia realtà di persona sud-asiatica nell’America di oggi”: Calcutta e New York.
Ashoke (Irrfan Khan) e Ashima (Tabu), neo sposi bengalesi, lasciano la città natale per trasferirsi a New York, dove Ashoke lavora. I due si sono uniti in matrimonio senza conoscersi. I primi tempi di convivenza sono difficili, ma la loro vita di coppia ha una svolta con la nascita di un figlio che Ashoke decide di chiamare Gogol. Il nome ha dei legami con il passato e contiene la speranza di un futuro diverso e migliore. Dice Ashoke allo scettico ragazzo: “Siamo usciti tutti dal cappotto di Gogol”. Ma la vita di Gogol non è semplice. Sin da piccolo dovrà imparare a mediare tra le sue radici e la modernità, tra le tradizioni e l’attualità. Mentre Gogol inizia una guerra personale con il mondo, rifiutando il suo nome, frequentando una ricca americana e iscrivendosi all'università di Yale, i suoi genitori rimangono ancorati alle tradizioni.
La fotografia dai colori tipicamente indiani per tutta la pellicola è una silenziosa voce fuori campo che descrive il passato e le persone che presto ne faranno parte attraverso un filtro che attutisce i toni sgargianti, accompagnando lo spettatore lungo il cammino di una famiglia che cresce e si forma secondo le regole del destino. [valentina venturi]

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