I vicerè
id.
Regia
Roberto Faenza
Sceneggiatura
Roberto Faenza, Francesco Bruni, Filippo Gentili, Andrea Porporati
Fotografia
Maurizio Calvesi
Montaggio
Massimo Fiocchi
Scenografia
Francesco Frigeri
Costumi
Milena Canonero
Musica
Paolo Buonvino
Interpreti
Alessandro Preziosi, Lando Buzzanca, Cristiana Capotondi, Guido Caprino,
Lucia Bosé, Franco Branciaroli, Assumpta Serna, Vito
Produzione
Jean Vigo Italia, Rai Cinema, Rai Fiction, Elda Ferri,
Institut del Cinema Català (ICC), VIP Medienfonds 2, Rising Star
Anno
2007
Nazione
Italia
Genere
storico
Durata
120'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
09-11-2007
Giudizio
Media

Consalvo (Alessandro Preziosi) è certo che la storia sia una “monotona ripetizione” e che, a conti fatti “oggi (1878) c’è una cosa che conta più del denaro: il potere”. Nelle sue parole si nota un chiaro, lampante riferimento alla realtà odierna.
Preziosi è il protagonista del film tratto dal romanzo I Vicerè, scritto da Federico De Roberto nel 1894. E forse è quello che ha pensato anche il regista Roberto Faenza quando ha deciso di realizzarlo, visto che lui stesso l’ha definirlo “mostruosamente preveggente”.
Sicilia, metà dell'Ottocento. Il dominio dei Borboni sta per finire: Garibaldi arriva al Sud. Tutto un mondo è in dissoluzione e la nascita dello Stato italiano sconvolgerà le cose. Consalvo, ultimo erede degli Uzeda - famiglia dei Vicerè di Spagna – ne è il testimone, il critico osservatore nonché protagonista della guerra che si svolge nella sua casata per la corsa al potere e alla ricchezza. Gli Uzeda, infatti, per raggiungere il loro scopo non esitano a mettere in atto intrighi, lotte e misteri. Il perno delle dinamiche familiari (con valenza universale) è il principe Giacomo (un Lando Buzzanca contenuto ma insieme dominante la scena), padre di Consalvo, uomo superstizioso e tirannico interessato più al patrimonio familiare che all’amore per i propri cari.
Partendo dal presupposto che “è l’odio che ci tiene in vita”, impedisce ai suoi figli – Consalvo e Teresa (Cristiana Capotondi) - di avere ciò che desiderano: l’amore, l’indipendenza e la libertà. Se per tutto il film il giovane erede tenta di ottenerla, quando alla fine decide di candidarsi precisa il suo nuovo punto di vista a Donna Ferdinanda (Lucia Bosé): “Libertà è una parola che non significa niente, ma accontenta tutti”.
Il regista Renato Faenza precisa: “Nel personaggio di Consalvo ho rivisto “la trasformazione” di molti giovani del ‘68, la loro incapacità di perseguire gli ideali di un tempo, spinti dalla necessità di scendere a patti con la realtà”. Dopo l’ultima fatica registica I giorni dell’abbandono del 2005 con Margherita Buy, incentrata sull’amore e sui tradimenti, Faenza si dedica alla storia e all’attualità. “Da parecchi anni ho coltivato il desiderio di portare sullo schermo questa storia. Sapevo dei tentativi di molti altri registi (come Roberto Rossellini, ndr.) e mi sono chiesto perchè questo straordinario romanzo non sia arrivato prima al cinema. Con I Vicerè, torno per la terza volta in Sicilia, dopo le esperienze dei miei film precedenti, Marianna Ucria, ispirato al romanzo di Dacia Maraini e Alla luce del sole, sull'omicidio di don Puglisi (interpretato da Luca Zingaretti) per mano della mafia”.
La parte del capo famiglia è affidata ad un Buzzanca fuori dai suoi ruoli canonici. “Non solo per essere di origine siciliana – precisa il regista -, era l'interprete ideale per il personaggio del principe Giacomo: sono certo che il pubblico rimarrà colpito dalla sua interpretazione in un ruolo assolutamente diverso da quelli affrontati nella sua lunga carriera”.
L’altra protagonista è Cristiana Capotondi. Il suo personaggio decide sottomettersi alla volontà paterna, sposando un uomo che non ama. “Era l'interprete ideale per far rivivere la fragilità e la passionalità ferita di Teresa, un personaggio con il quale De Roberto ha anticipato sentimenti e difficoltà comuni a molti giovani del nostro tempo. Terribile la scena della sua prima notte di matrimonio con lo sgorbio Michele (Jorge Calvo)”. Il cast è molto ricco: ci sono Franco Branciaroli, Vito, Giselda Volodi, Sebastiano Lo Monaco, Paolo Calabresi, Guido Caprino e a tanti altri meno noti attori italiani, oltre agli spagnoli Assumpta Serna (protagonista di Matador di Pedro Almodovar), Pep Cruz e Jorge Calvo. Scene e costumi fanno rivivere la precisione viscontiana ma purtroppo, a tratti, si ha la sensazione di essere davanti ad una fiction televisiva. [valentina venturi]