I guardiani della notte
Nochnoi dozor - Night Watch
Regia
Timur Bekmambetov
Sceneggiatura
Timur Bekmambetov,
Laeta Kalogridis
Fotografia
Sergei Trofimov
Montaggio
Dmitri Kiselev
Musica
Yuri Poteyenko
Interpreti
Konstantin Khabensky, Vladimir Men'_ov, Valery Zolotukhin, Maria Poroshina, Galina Tunina, Victor Verzhbitsky, Rimma Markova
Anno
2004
Durata
115'
Nazione
Russia
Genere
horror-fantasy
Distribuzione
20th Century Fox
Annunciato come film evento, come opera che ha rivoluzionato il cinema del post-Unione Sovietica, come saga horror-fantasy campione di incassi in patria e primo capitolo di una trilogia che vuole fare impallidire quella de Il Signore degli Anelli, arriva anche in Italia distribuito dall’americana 20th Century Fox e distributrice anche dei prossimi due capitoli, di cui il conclusivo anche in veste di casa produttrice, I Guardiani della notte.
Ambientato nella Mosca contemporanea, narra della battaglia ultraterrena per mantenere la tregua millenaria tra le forze della Luce e quelle dell’Oscurità. Per secoli i guardiani della Luce hanno sorvegliato gli Esseri del Mondo Oscuro quali vampiri, streghe, mutaformi e stregoni e viceversa. L’obiettivo era mantenere quel delicato equilibrio tra Bene e Male su cui si fonda l’attuale mondo. Ma qualcosa, o meglio qualcuno predestinato a mutare lo stato delle cose e condurre alla battaglia che romperà per sempre tale equilibrio ha fatto la sua scelta di campo...
I guardiani della notte è tratto dall’omonimo romanzo del prolifico Sergei Lukyanenko, autore degli altri due capitoli della trilogia, Day Watch e Dusk Watch ed è diretto dall’enfant prodige del cinema sovietico Timur Bekmambetov, acclamato autore di spot pubblicitari (Coca-Cola, Apple, Microsoft) e video musicali.
Un’opera dalla grandiosità della messa in scena, dalla visionarietà barocca, piena di effetti speciali, talvolta ridondanti, che nulla hanno da invidiare a quelli americani e che dimostrano una inaspettata vitalità industriale del cinema russo.
Ma un qualcosa non gira per il verso giusto. Il film è appesantito da una sceneggiatura incapace di sintesi in alcune parti o che male ha sintetizzato il romanzo che immaginiamo poderoso. Alcuni passaggi risultano quindi troppo oscuri o troppo velocemente risolti per poter seguire le vicende in maniera comprensibile. Il rischio è quello di perdersi dietro ad immagini ricchissime e soluzioni registiche di grande eleganza ed inventiva ma troppe volte fine e se stesse. L’immagine finisce per disturbare la logica narrativa ed il risultato è un gigante dai movimenti rallentati e dall’andatura claudicante.
Giudizio sospeso in attesa dei seguenti capitoli e soprattutto degli inevitabili dvd extended-version di cui non dubitiamo minimamente faranno presto loro apparizione sugli scafali di videoteche prima e delle nostre case poi. Ci auguriamo solo che l’esperienza di questo primo capitolo permetta la regista Bekmambetov di dominare meglio il materiale filmico nel futuro e di declinare il suo talento al servizio della storia. Il genio c’è, ma non serve esibirlo in maniera così ridondante.
[fabio melandri]