Domino
id.
Regia
Tony Scott
Sceneggiatura
Richard Kelly
Fotografia
Dan Mindel
Montaggio
William Goldenberg,
Christian Wagner
Musica
Harry Gregson-Williams
Interpreti
Keira Knightley, Mickey Rourke, Edgar Ramirez, Rizwan Abbasi, Delroy Lindo, Ian Ziering, Brian Austin Green, Mena Suvari, Macy Gray, Lucy Liu, Jaqueline Bisset, Christopher Walken, Tom Waits, Stanley Kamel
Anno
2005
Durata
125'
Nazione
UK
Genere
thriller
Distribuzione
Eagle Pictures

Domino (Keira Knightley) è cresciuta in adolescenza con l’ombra di un padre scomparso, il noto attore ed idolo delle donne Lawrence Harvey, e la presenza di una madre onnipresente ed arrampicatrice sociale (Jacqueline Bisset). Cacciata prima dal collegio poi dall’Università, Domino riesce a trovare la propria strada ed incanalare il suo violento rigetto nei confronti di convenzioni e regole unendosi ad una banda di cacciatori di taglie capitanata da Ed Mosbey (Mickey Rourke) vero padre putativo della ragazza e completata da Choco (Edgar Ramirez) verso il quale gli impulsi sessuali della giovane non tarderanno a manifestarsi.
Ispirato alla storia più o meno vera di Domino Harvey, morta nella sua casa di Los Angeles il 27 giugno del 2005 all’età di 35 anni, ed a giudicare dalle imprese narrate nella pellicola, è un miracolo che sia giunta a quell’età. Da forza, vigore e sex appeal al personaggio sullo schermo la ventenne Keira Knightley, un viso difficile da dimenticare, qui al suo primo ruolo da dura in un action movie e dominatrice in lungo ed in largo della pellicola.
Un’opera fracassona come potrebbe essere solo una produzione di Jerry Brukheimer (Con Air, Armageddon, Pearl Harbor), ma al posto del buon Jerry, in cabina di comando troviamo i fratelli Scott (Tony e Ridley) che con lui hanno lavorato e si vede. Una pellicola che per essere fruita e “compresa” necessita l’abbandono di ogni principio di verosimiglianza, per lasciarsi trasportare in un universo di estremismi narrativi, sintattici ed estetici. Esasperazioni composte da immagini ricercate e patinate come un lungo spot pubblicitario; una fotografia che si abbandona a filtri e lenti deformanti serviti ad un’estetica che è puro compiacimento visivo; un vuoto nascosto da un ritmo serrato affidato ad un montaggio sincopato ed incalzante, che non lascia spazio al ragionamento ed alla riflessione tanto da far passare in cavalleria una sceneggiatura di situazioni forzate e dialoghi dementi, che però finiscono per generare risate e divertimento.
Un sollazzo di pancia, puramente emotivo, immediato, grazie a riferimenti ironici e referenziali al sottobosco (giunto sino a noi in Italia con Beverly Hills 90210) dello show-business americano. Ma il gioco è bello quando dura poco. Così la giostra caciarona messa in piedi dal più giovane dei fratelli Scott, inizia alla lunga a perdere colpi a causa dell’eccessiva durata dell’opera (125’) e lungaggini pseudo-filosofiche-religiose, come l’inutile e ridondante inserto conclusivo con il grande Tom Waits.
Per il resto Tony Scott ripropone il suo solito stile confusionario e mascolino, mentre dall’autore di Donnie Darko, Richard Kelly ci saremmo aspettati un trattamento atto ad esaltare maggiormente le virtuosità recitative di un cast composito e variegato, su tutti un Mickey Rourke dai lineamenti quasi sempre più accettabili ed umani dopo le devastazioni subite dalla sua breve carriera di boxer, ed un Christopher Walken che dopo Romance And Cigarettes, segna un altro cameo sopra-le-righe da ricordare. Arrivato in Italia in piena estate ed in ritardo di ben 8 mesi dall’uscita inglese, Domino è il perfetto videogioco per la generazione di adolescenti cresciuti a pane, Nutella e Playstation. Per il cinema, rivolgersi altrove…
[fabio melandri]