Die Hard. Vivere o morire
Live Free or Die Hard
Regia
Len Wiseman
Sceneggiatura
Mark Bomback, David Marconi
Fotografia
Simon Duggan
Montaggio
Nicolas De Toth
Scenografia
Patrick Tatopoulos
Costumi
Denise Wingate
Musica
Marco Beltrami
Interpreti
Bruce Willis, Justin Long, Timothy Olyphant, Cliff Curtis, Maggie Q, Mary Elizabeth Winstead,
Kevin Smith, Yancey Arias, Christina Chang, Yorgo Constantine, Edoardo Costa
Produzione
Michael Fottrell, Arnold Rifkin, William Wisher
Anno
2007
Nazione
USA
Genere
azione
Durata
130'
Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
26-10-2007
Giudizio
Media

John McClane è tornato, a distanza di 12 anni dalla sua ultima apparizione in cui sventava in una New York ante-11 settembre una rapina alla Banca Federale. In tutto questo tempo il mondo è cambiato e l’11 settembre rappresenta una sorta di spartiacque di com’era il mondo e di come lo è adesso. L’innocenza gli Stati Uniti d’America quel giorno la persero di nuovo.
Il sistema informatico del paese aveva dimostrato tutta la sua inefficacia quel giorno, ma un uomo con spirito di sacrificio ed indipendenza di azione aveva elaborato un piano che fugasse i buchi del sistema. Nessuno lo stette ad ascoltare ed invece di premiarlo, il Governo Americano decise di declassarlo. Ora quell’uomo ha deciso di prendersi la sua rivincita e il Governo degli Stati Uniti ha un nuovo temibile nemico americano.
Con un semplice tocco riesce a rendere gli Stati Uniti d’America sordi, muti e ciechi controllando i sistemi di comunicazione (traffico stradale ed aereo) e telecomunicazione (radio, televisioni, telefonici, internet), penetrando e gestendo i sistemi di controllo di acqua, luce, gas. Ha il potere di far tornare il paese più potente della terra allo stato medievale.
Se non fosse per quel piccolo frammento che va ad interrompere il perfetto ingranaggio. John McClane. Se il mondo cambia, McClane non cambia con lui, continuando a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento sbagliatissimo, dandole e prendendole come se nulla fosse. E se gli toccano la sua bambina, pretendenti fidanzati o sanguinari terroristi, be allora inizia recitare le tue ultime preghiere.
Messa da parte ogni forma di verosimiglianza, più cartoonistica di sempre, Die Hard – Vivere o morire spinge sul pedale dell’accelleratore per ritmo, battute, susseguirsi di avvenimenti e situazioni che nonostante le oltre due ore di proiezione, impediscono un maggior approfondimento non dico psicologico ma almeno logico dei personaggi, ridotti a pupazzi messi in situazioni poco credibili per un film di puro entertainment.
Certo non ci aspettiamo monologhi interiori da parte dello stoico Bruce Willis e confessiamo il nostro debole nello sguardo torvo che McClane dona ai suoi nemici prima di fargli del male, ma in questo quarto capitolo rasentiamo la fantascienza di certe situazioni. Peccato, perché lo spunto di partenza poteva dare adito a ben altro risultato. Ci rimane invece l’ennesimo action movie testosteroideo con scene “memorabili” come il duello sotto immensi ponti delle highway cittadine tra un camion ed un jet militare, o come elicotteri abbattuti con automobili – guardare per credere – ed altre amenità del genere.
E tra queste rimarrà nella memoria degli spettatori italiani la partecipazione del palestratissimo Edoardo Costa nel ruolo dello scagnozzo del cattivo di turno. Argh!
[fabio melandri]