Kim Rossi Stuart

[fabio melandri]

Esce nelle sale cinematografiche distribuito da 01 Distribution in circa 70 sale, il debutto come regista dell'attore Kim Rossi Stuart. Un ritratto familiare visto da punto di vista di un bambino con Barbora Bobulova ed i giovanissimi Alessandro Morace e Marta Nobili.

Perchè a scelto l'infanzia come tema per il suo esordio dietro la macchina da presa?
Volevo fare le cose con un certo ordine ed essendo un bambino come regista, ho provato a guardare il mondo attarverso gli occhi di un bambino. Abbiamo provato a raccontare un'infanzia

non particolarmente agiata con due genitori complessi e contraddittori lontano da stereotipi e clichè.

Gli adulti non fanno una bella figura nel film. Appaiono infatti prevalentemente egoisti, irresponsabili, infantili...
Abbiamo cercato di costruire personaggi attuali con problematiche moderne. Ed ho sempre cercato di amarli questi personaggi. La madre che è drammaturgicamente il motore della storia non la vedo come una casalinga annoiata e pruriginosa come potrebbe sembrare. E' una donna con nevrosi e problematiche profonde. Renato è un mix di debolezza e fragilità.

E' noto quanto sia complicato e difficile gestire dei bambini sul set. La sua esperienza ne Le chiavi di casa di Amelio l'ha in qualche modo aiutata? Ha visto il Ladro di bambini?
Il lavoro fatto con Amelio è stato sicuramente importante anche se diverso vista la particolarità del piccolo Andrea. Giravamo con 4 macchine da presa contemporaneamente. Tre puntate su Andrea ed una su di me che reagivo agli stimoli che mi venivano da Andrea. In questo caso avevamo invece a che fare con un ragazzo che capita la situazione in cui doveva muoversi, memorizzava le battute. E' stata sorprendente la sua capacità di assorbire i suggerimenti che gli venivano dati, tanto che ad un certo punto abbiamo dovuto smontare la corazza d'attore che si era costruito per ritrovare quella naturalezza primogenea.

Per il suo futuro prevede una nuova carriera come regista o si limiterà a fare l'attore?
La fortuna vuole che non debba per forza fare una scelta così definitiva. Ci ho messo molto ad arrivare a questo debutto, quasi vent'anni se pensate che la prima volta che incontrai il mio agente, 20 anni fa, gli presentai una sceneggiatura da me scritta. La mia vita è fatta di passaggi. Come attore sono passato dalla televisione, al cinema ed al teatro. La recitazione comporta un maggior grado di mimesi, mentre il regista per le storie che racconta e per il modo in cui le racconta tende a mettersi più a nudo nei confronti dello spettatore, ed è questa la cosa che più mi affascina.

 
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