Pigre divinità e pigra sorte
Titolo originale
Pigre divinità e pigra sorte
Autore
Patrizia Cavalli
Anno
2006
Editore
Einaudi

Qualcuno mi ha detto
che certo le mie poesie
non cambieranno il mondo.
Io rispondo che certo sì
le mie poesie
non cambieranno il mondo.

Nella simmetria ritmica di questi versi è espressa la concezione della poesia per Patrizia Cavalli, una delle più interessanti voci del mondo poetico italiano contemporaneo. La poesia è da lei intesa senza scopi sociali e senza fini particolari, è considerata importante per chi scrive e per chi legge, un po’ narcisisticamente fine a se stessa se vogliamo. In questa affermazione c'è anche l’umiltà priva di illusioni sul ruolo occupato dalla poesia stessa nel sociale. Nello spazio che essa occupa paradossalmente c’è posto per il gioco, la memoria, l’evocazione: la poesia è obbedienza dei suoni. Nella poesia l’artista, per quanto il pensiero sia considerato un prodotto razionale, si lascia guidare dal suono per evocare immagini, esattamente come accade nella musica. Nelle poesie contenute in questa raccolta l’autrice richiama immagini di un vissuto sentimentale fatto di relazioni e di pensieri. Guidati infatti dal suono della metrica degli epigrammi, si esplora un vissuto fatto di momenti interiori aggrappati alla vita di sempre, a quel quotidiano che appartiene a tutti ma non per questo meno carico di attimi intensi ed unici, dove il poeta diventa non solo un oggetto ma anche una immagine su cui il lettore si riflette.

Chi entra in un vagone dà prova di se stesso,
tralascia il corpo, esercita lo spirito,
mette a dormire i sensi, dorme davvero
o li devia in un libro, in un giornale,
o fissa cieco un punto casuale
pur di non confondersi alla mischia.
Ma la luce bianca
E cruda sono tutti uguali,
popoli perduti solo affidati
a ciò che una residua vista
potrebbe forse ancora intravedere
che un tempo, non tanto tempo fa,
era una faccia.

La scrittrice, pur rimanendo fedele al suo stile poetico che la contraddistingue nelle altre sue opere, aggiunge qui alla poesia la descrizione della realtà intima delle cose e del nostro vivere, affidando la loro conoscenza a quei processi sistematici che li rendono universalmente noti, quei processi propri di quella scienza delle cose terrene e tangibili, che fornisce un respiro nuovo alla sua poesia. In questa raccolta i versi ricchi di rime interne ci conducono nei misteri della vita, come l’amore:

Essere animale per la grazia
di essere animale nel tuo cuore.
Mi scorge quando dormo.
Per questo io dormo. Di solito dormo

Ed ancora, in Aria pubblica:

L’aria è di tutti non e’ di tutti l’aria?
Così è una piazza, uno spazio di città…

Un percorso interiore dunque, che per il suo ritmo e la sua sonorità si snoda quasi fra musica e parola, un percorso che ci avvicina attraverso la metrica alla poesia classica, ma che è legato fortemente al mondo presente dal linguaggio vivo e attuale
[simonetta cestarelli]

Patrizia Cavalli, traduttrice di opere importanti come La tempesta, Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, L’anfitrione di Moliére e di alcune opere di Oscar Wilde, oltre che sceneggiatrice televisiva, rimane prima di tutto poeta ed inoltre una delle più interessanti del mondo poetico contemporaneo. Nata a Todi in Umbria vive e lavora a Roma dal 1968. Ha pubblicato per Einaudi le raccolte di versi Le mie poesie non cambieranno il mondo (1974), Il cielo che, insieme a L’io singolare proprio mio, fanno parte della raccolta successiva Poesie di Einaudi (1974-1992). Vincitrice del premio Strega nel 1999 e del Premio Viareggio Repaci per il libro di poesie Sempre aperto teatro (1999). Pigre divinità e pigra sorte è il suo ultimo lavoro, sempre pubblicato da Einaudi. Le sue raccolte di poesie sono state tradotte in varie lingue.