Amabili resti
Titolo originale
The Lovely Bones
Autrice
Alice Sebold
Anno
2003
Editore
E/O
Pagine
416

Non gli diedi retta, e allora lui allungò il braccio verso il ripiano. La mano tornò stringendo un coltello. Nuda, la lama mi sorrise, curva in un ghigno. Lui mi sfilò il cappello di bocca.
”Dimmi che mi ami”
Glielo dissi dolcemente.
La fine arrivò comunque.

La protagonista di questo libro si chiama Susie Salmon, quattordicenne americana come tante, con una vita e una famiglia più o meno normale. Un giorno, senza neanche capire cosa stesse succedendo, viene stuprata e uccisa mentre tornava a casa da scuola. Il suo assassino - l’insospettabile vicino di casa - la fa a pezzi e la nasconde, ritirandosi impunito ad una vita solitaria. I genitori e la famiglia, intanto, sconvolti dall’accaduto, cercano disperatamente di sopravvivere al trauma. È la stessa Susie a raccontarci tutti i dettagli, dall’alto di un paradiso personale condiviso con altre anime.

Il romanzo d’esordio di Alice Sebold è un piccolo gioiello di originalità, basato sull’incipit particolare e sullo stile estremamente dolce, nonostante i dettagli brutali della storia. È infatti dolce la stessa Susie, nella sua innocenza violata, quando racconta ogni dettaglio della sua morte. Ed è molto dolce quando, impotente nella sua nuova condizione, può solo osservare da lontano il mondo a cui apparteneva e da cui comunque non riesce a staccarsi, nonostante sappia di non poter tornare. La sua innocenza si snoda, trasparente, in ogni pagina del libro.

La trama e lo stile riescono dunque a trascinare il lettore, a catturarlo nel microcosmo di Susie. Questo libro ha tante ottime qualità per piacere, oltre quelle sovracitate: è coerente, credibile, descrittivo, a tratti commovente. Tuttavia, ha anche dei piccoli difetti: c’è qualche tratto eccessivamente lungo e ridondante che rischia di annoiare. Ci sono alcune scene poco scorrevoli, pesanti. In alcuni casi, si ha quasi la sensazione di leggere qualcosa che non aggiunga nulla alla trama. Per non parlare dei colpi di scena, scritti con un tono quasi piatto e senza stimoli.
Certo, ci si può chiedere se la Sebold non lo abbia fatto apposta per conservare coerenza con la condizione del personaggio principale, ma il risultato – specialmente verso la fine – non è davvero soddisfacente. Amabili Resti è un libro bizzarro, che può essere apprezzato o meno, così come è successo per ogni opera della Sebold. Lucky, il suo primo romanzo, incentrato ancora sulla tematica dello stupro – crimine che la scrittrice subì a diciotto anni – ebbe poco successo.
La quasi luna, il suo ultimo lavoro, è stato invece stroncato dal New York Times e difeso dal pubblico.
Nonostante questi fattori, comunque, non me la sento di sconsigliare la Sebold: affronta tematiche crude e difficili, ma che è necessario conoscere. Il suo unico difetto, attualmente, è quello di avere un pubblico ristretto e uno stile difficilmente comprensibile.
[daniela montella]


La scrittrice statunitense crebbe nei sobborghi di Philadelphia. All'età di 18 anni, quando era ancora una matricola alla Syracuse University, venne attaccata, picchiata e brutalmente stuprata in un parco lì vicino. A seguito dell'incidente tornò al suo dormitorio dove una guardia giurata chiamò un ambulanza. Dopo alcuni mesi trascorsi a casa la Sebold ritornò alla Syracuse per finire il suo corso di laurea e studiare lettere. Alcuni mesi più tardi, mentre stava camminando su una strada vicino l'università, riconobbe in suo aggressore e lo fece arrestare. Ottenuta la laurea, la Sebold andò all'Università di Houston in Texas, per un nuovo corso di laurea. In seguito si spostò a Manhattan e visse lì per 10 anni. Si manteneva con parecchi lavori come la cameriera e al tempo stesso provò a portare avanti la sua passione di scrittrice, cercando anche di scrivere la sua storia attraverso la poesia, ma ciò non venne mai alla luce. Per circa 2 anni fece uso di eroina, ma non ne divenne mai dipendente e raccontò questo su abuso di sostanze stupefacenti ad alcuni studenti durante un seminario dal titolo "Evening of Fiction" dicendo:" Ho fatto un sacco di cose di cui non vado particolarmente fiera e non posso credere di averle fatte". Il primo libro pubblicato di Alice Sebold era una memoria del suo stupro al college avvenuto all'età di 18 anni. Chiamato Lucky perchè uno dei poliziotti, subito dopo la sua aggressione, le disse che era stata fortunata perchè tempo prima un'altra ragazza era stata uccisa e fatta a pezzi nello stesso tunnel. Così dopo il primo piccolo successo di Lucky, Alice Sebold pubblicò nel 2003 il suo romanzo bestseller Amabili Resti:“Ero motivata nello scrivere sulla violenza perchè credo che non sia insolita. La vedo come una parte della vita, e penso che ci mettiamo nei guai quando separiamo le persone che ne hanno avuto esperienza da quelle che non ne hanno avuta". Da Amabili resti romanzo che ha riscosso un enorme successo di critica e pubblico, Peter Jackson, il regista de Il signore degli anelli, sta per trarre un film previsto per il 2009.