E' Oriente
Titolo originale
E' Oriente
Autore
Paolo Rumiz
Anno
2005
Editore
Feltrinelli
“L'Oriente comincia a Vienna, a Trieste, a Berlino. Comincia col primo profumo di Kebab, tra i nuovi immigrati, dove si inizia a percepire l'Altrove. Un Altrove, si badi bene, ancora famigliare, nostro.”

Attraverso Austria, Slovenia, Ungheria, fino all’Ucraina in treno, parte dal centro di Berlino per arrivare a Istanbul, sulle acque del Danubio, in auto da Gorizia alla Puglia e in bicicletta nel profondo Nordest, Paolo Rumiz giornalista e reporter italiano già protagonista di un viaggio inusuale raccontato insieme ad Altan nel libro Tre uomini in bicicletta, raccoglie in questo libro i suoi scritti pubblicati e non, che hanno come filo conduttore il tema dell'oriente, del viaggio e del racconto. Sono sei racconti di un viaggio intrapreso ad una velocità alternativa a quella tipica degli spostamenti moderni e con i ritmi calmi di mezzi inusuali, come treni, chiatte, biciclette, la cui lentezza ha la funzione di avvicinarci alle cose e di ridurre gli spazi, lasciando che le immagini ci avvicinino alla gente ed alla loro vita. Questo viaggiare impone riflessioni sulla storia, rievoca i ricordi, osservazioni e confronti, in modo che non ci sia un giudizio frettoloso su quello che vediamo, e sotto la luce della comprensione quell' Altrove diventa qualcosa di conosciuto, non ostile ma percepibile dentro di noi. Usando il fascino del racconto, nel libro si ripercorrono tutti quei paesi che sembrano dimenticati e riuniti sotto la parola Est, un monosillabo senza più il sapore del mistero del passato e della cultura che rappresenta. “Le terre del mattino”, Morghenland, come le chiama l'autore in tedesco, sono un microcosmo di paesi sopravvissuti ai disastri della storia un tempo al di là della cortina di ferro, che conservano quasi intatta la loro cultura, ma soprattutto sono paesi fatti di gente, di sapori e di odori, di tutti quegli attributi che una semplice immagine non può descrivere, ma che solo le emozioni possono trasmettere. Un Oriente non così lontano che inizia nelle periferie delle nostre città abitate dagli immigrati, un oriente non sconosciuto ma presente e vivo, a cui dobbiamo molti aspetti della nostra civiltà: miti, scritture, leggi , arte e architettura e lo scrittore ci invita a ricercarle per combattere quelle paure che la parola Est ormai evoca. Rumiz propone un suo nuovo modo di viaggiare dove l’andare coincide con il raccontare e con i suoi ritmi. Appunti veloci riproposti in uno stile raffinato da ottimo scrittore, che danno un quadro reale e vivo senza nascondere i conflitti, le incongruenze ed i disastri, le miserie nuove e vecchie. Tutto ciò contribuisce a rendere il libro un viaggio affascinante, avvincente ma soprattutto appassionante.
[simonetta cestarelli]
Paolo Rumiz nato nel 1949, vive a Trieste. Giornalista da sempre sia per La Repubblica quanto per Il piccolo di Trieste di cui e’ anche inviato speciale ,dal 1986 segue gli eventi dell'area geografica europea Balcanico Danubiana. Per questa sua attività e per i suoi servizi in Bosnia ha vinto il premio “Hemingway” nel 1993 , e il premio “Max David” nel 1994 come migliore inviato italiano dell'anno. Come scrittore ha ricalcato e approfondito i temi della sua carriera giornalistica, pubblicando nel 1990 Danubio. Storie di una nuova Europa che tratta l’evoluzione storica dell’area Danubiana; La linea dei mirtilli. Storie dentro la storia di un paese che non c’è più dove cerca una interpretazione i della situazione dei Balcani negli anni novanta; Vento di Terra. Istria e Fiume, appunti di viaggio tra i Balcani e il Mediterraneo diario di viaggio che prende in considerazione la realtà Istriana in rapporto alle alti paesi dei Balcani; Maschere per un massacro. Quello che non abbiamo voluto sapere della guerra in Jugoslavia, un libro che cerca di approfondire i meccanismi della guerra nei Balcani.