Il signore delle mosche
Titolo originale
The Lord of The Flies
Autore
William Golding
Anno
1954
Editore
Mondadori (2001)

Per il suo romanzo, che con la chiarezza dell’arte realistica narrativa e con la varietà e l’universalità del mito ci fa luce sulla condizione umana nel mondo contemporaneo”: con queste parole viene assegnato il Premio Nobel per la letteratura a William Golding. Capolavoro della letteratura inglese, pubblicato grazie all'interessamento di T.S. Eliott, Il signore delle mosche, opera prima di Golding, rappresenta un successo editoriale senza paragoni.
Quattordici milioni di copie vendute, numerose versioni cinematografiche da esso tratte, la garanzia del premio Nobel per l'autore e un soggetto unico con una tematica importante e profondissima, tutto ciò contraddice la teoria secondo la quale i best seller sono sempre letture semplici. Il libro può essere considerato una favola moderna improntata sulla simbologia e sulla metafora. La trama di fondamentale importanza parla di un gruppo di ragazzi che scampa a un disastro aereo e approda in un’isola, sperduta in mezzo al mare. Nel resto del mondo divampa una guerra nucleare e ai ragazzi viene data l’eredità di ricostruire un mondo andato in frantumi. L'isola fa da scenario alla vita dei sopravvissuti in attesa di un eventuale salvataggio; essi infatti devono adattarsi alla vita di naufraghi senza l'aiuto di nessun adulto; devono eleggere un capo, procacciarsi il cibo, costruirsi dei rifugi. Tra i prescelti eleggono Ralph, che allegoricamente per la sua bellezza e carisma fra i personaggi rappresenta la conoscenza e la saggezza; successivamente si evidenzia un’altra figura come capo: Jack, che impone la sottomissione e l'obbedienza. Piggy, consigliere di Ralph, un ragazzino miope e poco attraente, è un personaggio importantissimo all’interno della storia, in quanto rappresenta l’intelletto e la ragione. L'isola simboleggia un eventuale mondo isolato e chiuso e il gruppo dei ragazzi l’umanità continuamente in bilico fra bene e male, un’umanità primordiale selvaggia e barbara in conflitto con le forze della civilizzazione. L’invidia, la violenza, l’odio e la sopraffazione esplodono nello scenario ospitale ma selvaggio dell’isola fino a renderla allegoria fantastica di un mondo crudele e cupo.
La metafora del testo si presta a numerose interpretazioni: da quella religiosa, dato che “il signore delle mosche”, il totem adorato dai seguaci di Jack, è anche il nome del diavolo in ebraico, a quella dell'eterna lotta umana fra il bene e il male anche in relazione alla guerra, all'avvento del nazismo ed alla figura di Hitler che molti ritrovano in Jack, il capo despota e violento.
Traspare inoltre la totale sfiducia di Golding nel sistema scolastico inglese ed emerge un’accusa aperta anche verso tutte le pedagogie in genere, essendo l’autore simpatizzante per le idee steineriane e contrario quindi con i principi pedagogici restrittivi. La sfiducia dell’autore nella natura umana ci restituisce la concezione di un uomo violento, cattivo, sia nei rapporti sociali che umani ricorrendo a un espediente letterario caro alla letteratura inglese: l’isola deserta, che troviamo già in opere come La tempesta di Shakespeare, I viaggi di Gulliver di Swift, L’isola del tesoro di Stevenson e Robinson Crusoe di Defoe, nei quali l’isola diventa luogo ipotetico ma facilmente riconducibile alla realtà dell’Inghilterra, isola anch’essa. Questo romanzo, come tutti quelli di Golding, si articola sui temi fondamentali del realismo e del modernismo del periodo letterario a cui appartiene. Il modernismo è riconoscibile per il grande uso di metafore ed il realismo nella descrizione di una storia completamente inventata ma verosimile, lasciando trasparire alla fine un certo tentativo di cupo ottimismo sullo scetticismo dell’autore. Tragico, pessimistico e quasi doloroso, con uno stile scorrevole e trasparente nei contenuti, non privo dei limiti dell’opera prima, Il signore delle mosche è libro che coinvolge profondamente ed appassiona.
[simonetta cestarelli]

William Golding nasce nel 1911 in Cornovaglia, frequenta il Brasenose College di Oxford dove prima studia scienze naturali e successivamente letteratura e filosofia. Pubblica nel 1934 la sua prima raccolta di Poesie col titolo Poems. Completati gli studi negli anni successivi, continua ad insegnare fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale a cui partecipa come ufficiale di marina. Ritornato all’insegnamento, nel dopoguerra, inizia a scrivere il suo primo ed importantissimo romanzo intitolato Strangers from Within che propose a diversi editori senza ottenere consensi. Il libro uscì successivamente nel 1954 grazie all’appoggio di T. S. Eliot,che ne suggerì il nuovo titolo Il signore delle mosche e ottiene ampi consensi ma il grande successo arriva con l’edizione del 1959 negli Stati Uniti, il romanzo infatti diventa un libro cult della Beat Generation. La popolarità insieme alle mutate condizioni economiche consentono a Golding di abbandonare l’insegnamento per poter quindi scrivere a tempo pieno: Le due morti di Christopher Martin (1956), Caduta libera (1959), La piramide (1967), Oscuro visibile (1979), e la trilogia costituita da Riti di passaggio (1980), Calma di vento (1987), Fuoco sotto coperta (1989) e il dramma teatrale Farfalla d'ottone (1958). Nel 1983 arriva il premio Nobel e nel 1988 è nominato Baronetto dalla Regina. Muore nella sua amata Cornovaglia nel dicembre del 1993.