Se il tramonto è l’ora degli innamorati, l’alba è quella dei disperati. Chi vive per strada è come un fantasma: non lo vediamo, non ci accorgiamo del suo essere persona, se non quando diviene protagonista di qualche drammatico fatto di cronaca. Se non accade che “spari o venga sparato”, rimane invisibile.

La “Ballata dei senzatetto” arriva sull’Aventino per il “Lunga Vita Festival”. Ascanio Celestini porta in scena tre racconti mettendo al centro della narrazione le periferie, i “fantasmi” e i disperati: un paio è estrapolato dai precedenti lavori “Laika” e “Pueblo”, il terzo è preludio ad uno spettacolo ancora da realizzare. C’è Domenica, la barbona che non chiede l’elemosina e vive in una baracca di plastica nel parcheggio del supermercato. C’è il padre “burino” che ha perso il figlio per una brutta malattia. C’è la prostituta che brucia copertoni per scaldarsi – e l’esistenza stessa sembra ridursi in effimere volute di fumo come quei copertoni. E poi figure minori che ritornano: lo zingaro bambino che fuma, il bosniaco che sta sempre vicino ai bidoni dell’immondizia. Sono tante e diverse le esperienze che portano a vivere per strada: e la strada è un microcosmo di storie che si incrociano.

Siamo di fronte ad uno spettacolo che non appare ancora pienamente sviluppato nelle sue potenzialità, con le singole storie che, sia pure nell’andamento circolare della struttura complessiva, risultano leggermente disconnesse tra loro; la forma “ballata” resta incerta tra il monologo recitato con l’accompagnamento musicale di Gianluca Casadei, la poesia cantata e gli inserti di voice-over. Ma è bello perdersi e ritrovarsi nell’impasto affabulatorio di Celestini che dona umanità e parola ai suoi protagonisti inascoltati, abbandonarsi al fluire del racconto che in oltre due ore di spettacolo viaggia veloce fra il sorriso e il ribaltamento dei pregiudizi. In un momento storico in cui proprio chi è più fragile e vive “ai margini” – il barbone, il rom, l’immigrato – sembra essere diventato il capro espiatorio per i mali della società, un’opera come la “Ballata dei senzatetto” è tanto più necessaria.

TitoloBallata dei senza tetto
AutoreAscanio Celestini
MusicheGianluca Casadei (fisarmonica, tastiere e live electronics)
InterpretiAscanio Celestini
Durata150'
ProduzioneFabbrica S.R.L.
Applausi del pubblicoRipetuti
In scenail 15 luglio 2018 all'Accademia Nazionale di Danza - Largo Arrigo VII, 5 - Roma