X-Men: Dark Phoenix

La locandina

Una tua parente che hai amato diventa un’assassina e mette a repentaglio l’intera comunità. Prevale il sentimento o la razionalità? La salvi o la elimini?

Thriller psicoanalitico, dilemma etico, crisi di identità, conflitto di genere, vita, morte, redenzione. Senza catarsi.

È l’ultimo sorprendente e intenso capitolo della saga “X Men“. Niente paura è sempre un film spettacolare, con effetti speciali al limite dell’incredibile, battaglie, avventure spaziali, buoni, cattivi, battute spiritose e citazioni brillanti. I fan del fumetto e della sua trasposizione cinematografica non rimarranno delusi. Ma c’è qualcosa di più. Uno spessore diverso, si sente l’esigenza dopo vent’anni (nel 2000 il primo capitolo della saga) di alzare l’asticella, di disseminare la narrazione classica super eroica di dubbi e inquietudine, di contaminare l’avventura tout court con una sorta di realismo psicologico che ne modifica il rapporto con lo spettatore. Che rimarrà sempre strabiliato e col pop corn in mano, ma, questa volta, empatizzerà con i personaggi in maniera più viscerale, palpiterà con i loro tormenti, soffrirà i loro sensi di colpa, gioirà dei loro successi, e come loro avrà una percezione del proprio futuro non del tutto rassicurante.