This Beautiful Fantastic

Inevitabilmente, sin dalla prima scena di “This Beautiful Fantastic” il pensiero corre a “Il favoloso mondo di Amélie” e all’indimenticabile interpretazione di Audrey Tautou (nonostante siano passati quindici anni, continua a segnare la sua carriera d’attrice francese). Dipenderà dal taglio di capelli con frangetta, dall’abbigliamento fuori contesto, dalla fragilità e dalle strane manie della protagonista, ma persino la musica ha un certo rimando al film diretto da Jean-Pierre Jeunet. Eppure siamo in Inghilterra, l’atmosfera fiabesca è imprevedibilmente più marcata, la profondità dei personaggi è ridotta al minimo e la protagonista si chiama Bella Brown (Jessica Brown Findlay, già vista nella serie televisiva inglese Downton Abbey).

La locandina

Bella è stata abbandonata ad Hyde Park da neonata ed è stata cresciuta da anatre prima che da umani. Diventata adulta, inizia a lavorare in una biblioteca, sogna di scrivere un libro di illustrazioni per bambini, conosce il suo burbero vicino di casa e trascura il giardino di casa. L’incuria la porterà a dover correre ai ripari per evitare che le tolgano l’usufrutto dell’abitazione, sfrattandola.

Ad aiutarla sarà proprio il vicino di casa Alfie Stephenson (Tom Wilkinson, da solo tiene in pugno l’intera pellicola), che accetta suo malgrado di condividere con lei le sue conoscenze da orticoltore grazie all’intercessione del maggiordomo e cuoco personale Vernon (Andrew Scott, per chi lo ha adorato nel cattivo Moriarty in “Sherlock“, si prepari ad un ruolo da buono), facendole quindi da mentore e fonte d’ispirazione. Un incontro che sfocia in amicizia.

Una favola moderna dominata dai fiori, tanto che Simon Aboud, alla seconda fatica registica, precisa come «il giardino stesso assume maggiore importanza nella vita di Bella, introducendosi sempre di più nell’inquadratura. Il giardino inizierà a far parte della trama della cinematografia, trovando la sua strada in primi piani e sullo sfondo».