Per debuttare alla regia cinematografica, lo scrittore Donato Carrisi ha scelto il suo libro “La ragazza nella nebbia“. La scelta di questo romanzo è presto spiegata: “Lo avevo scritto tempo fa in forma di sceneggiatura, come già avvenne per il mio primo thriller Il Suggeritore, di cui stavo però trattando i diritti cinematografici con Ridley Scott. Ma è diventato prima un libro. Quando Maurizio Totti mi propose di curarne la regia, accettai con entusiasmo. Non è stato un vero e proprio salto nel buio avendo già frequentato come sceneggiatore diversi set cinematografici ed appreso i meccanismi che governano la macchina cinema. Ad ogni modo mi piace questa definizione di ‘esordiente’ e me la tengo stretta, orgoglioso di ‘aver perso questa verginità’ accanto ad attori come Toni Servillo, Jean Reno e Alessio Boni.”

Donato Carrisi sul set de "La ragazza nella nebbia" (ph. Loris T. Zambelli)

Donato Carrisi sul set de “La ragazza nella nebbia” (ph. Loris T. Zambelli)

La pellicola mantiene intatto il nucleo centrale dell’omonimo romanzo pur intraprendendo un percorso diverso: “La pellicola – continua il neo regista – risulta molto più vintage rispetto al libro. Abbiamo usato obiettivi anamorfici, musiche orchestrali per ricollegarci ad una certa tradizione italiana di genere molto in voga negli Anni Settanta (quelli con protagonista Gian Maria Volontè) pur subendo l’influenza del thriller Anni Novanta come Il silenzio degli innocenti – fu a causa di questo film che mi laureai in penale dopo essermi iscritto all’Università come avvocato civilista -, Seven e I soliti sospetti.”

Il film è il risultato di un grande lavoro di squadra come ci tiene a sottolineare Carrisi: “Il cinema, come la scrittura, lo considero un lavoro in team, ed il risultato sullo schermo è frutto del contributo di attori, e tecnici in egual modo. Il suono del telefono che apre il film risulta quasi “estraneo” al contesto del film stesso. Inizialmente non c’era, è stato aggiunto, ma sarebbe meglio dire donato, dal nostro rumorista a Jean Reno. Infatti è il medesimo suono che Sergio Leone usò nel suo ‘C’era una volta in America’. Lo stesso Alessio Boni ha completato con il suo contributo il personaggio di Martini, così come Reno, che ha voluto recitare in italiano, costruisce il suo personaggio crescendo scena dopo scena. La stessa cosa è accaduto con Toni Servillo, pur avendo avuto sempre in testa quel personaggio con le fattezze di Servillo. Ma potrei continuare così con l’intero cast. Io ho dovuto semplicemente ispirare le persone che mi circondavano. Per questo considero questo lavoro “un film d’autori”.

Donato Carrisi e Lucrezia Guidone (ph. Loris T. Zambelli)

Donato Carrisi e Lucrezia Guidone (ph. Loris T. Zambelli)

La presenza sul set di Carrisi anche in veste di autore non solo della sceneggiatura ma del romanzo stesso è stato di grande aiuto e conforto per gli attori. “Il mio personaggio – ricorda Reno – è uno psichiatra che ha come scopo di indagare la mente degli altri. E’ un personaggio in perenne cammino e la cosa mi ha letteralmente affascinato”. E’ il male insito dentro ognuno di noi ad aver sedotto Alessio Boni nel ruolo del Professor Martini: “Non conoscevo il romanzo. Ma leggendo la sceneggiatura ne sono stato conquistato. Mi ha affascinato il male inteso come seme che cova dentro di noi e che soggetto a determinati eventi, si ingrossa come un fiume in piena.”

Nelle indagini intorno alla scomparsa della giovane ragazzina dai capelli rossi, un ruolo preminente lo hanno i media, un ambito di cui lo stesso Carrisi ha fatto parte e che conosce molto bene: “Bisogna uscire dall’ipocrisia ed affermare che il crimine è un business. Come inviato del Corriere della Sera, mi sono trovato a dover seguire un caso simile a quello raccontato nel film, in un piccolo paese della provincia. Qui c’era una pizzeria che stava per chiudere prima dell’arrivo dei giornalisti e dei turisti del sangue. I fatti di cronaca nera costano meno di una fiction televisiva e rendono in termini economici molto di più. Per seguire un evento dalla mattina alla sera basta infatti un giornalista ed un cameramen per testata.” Galatea Ranzi che interpreta nel film la giornalista Stella Honer ricorda così il suo personaggio: “Grazie alle parole di Donato sono riuscita a costruire con una certa immediatezza il backstage del mio personaggio, cosa che precedentemente non mi era mai capitato.”

La Ragazza nella nebbia distribuita da Medusa Film in 400 copie, uscirà nelle sale cinematografiche il 26 ottobre, dopo essere stata protagonista della cerimonia di pre-apertura dell’imminente Festa del Cinema di Roma.