Sculture cinetiche che creano olografie galleggianti, campi magnetici che generano forme di ferrofluido dinamiche, esperienze audiovisive immersive in cui sperimentare proiezioni virtuali sconosciute. Queste sono alcune delle installazioni protagoniste della mostra attualmente in corso a Roma presso l’Ex Dogana, scalo San Lorenzo a Roma fino al 10 settembre 2017.

Tra arte e scienza, opere capaci di far spalancare gli occhi, aprire la mente e coinvolgere dal punto di vista emotivo-sensoriale, con la possibilità di interagire con alcune di queste, ArtFutura sbarca a Roma grazie al curatore Montxo Algora che tra il 1990 e il 2017 ha diretto 26 edizioni di ArtFutura introducendo temi come la Realtà Virtuale, Global Mind, The Future of the Future, la realtà aumentata, The Painted Word, The Next Web, We live in Public, Feeding the Web and The Second Skin.

Paul Friedlander (ph. Fabio Melandri)

Paul Friedlander (ph. Fabio Melandri)

Il viaggio si apre nell’inclusiva installazione di Paul Friedlander (UK), dove la luce stroboscopica viene modificata e scomposta dando origine ad illusioni ottiche che “l’occhio umano percepisce come superfici olografriche luminose”. Siamo in presenza di quello che Friedlander definisce come luce cromostrobica. Un’esperienza a 360° che il visitatore può gustarsi in piena quiete grazie a materassini e puff sparsi nella sala.

La terza dimensione viene mantenuta anche nella seconda opera in mostra quella di Can Buyukberber (Turchia/USA) i cui lavori si basano su diverse tecnologie visive come il projection mapping, la realtà virtuale e le cupole geodetiche. “Morphogenesis” è uno studio basato sulla continua trasformazione di modelli geometrici in un video di notevole profondità visiva in cui spazio e tempo si rincorrono e trasformano vicendevolmente.

Chico-MacMurtrie

Organic Arches by Chico MacMurtrie (ph. Fabio Melandri)

Da qui si passa agli archi gonfiabili di Chico MacMurtrie/Amorphic Robot Works (USA) con “Organic Arches” forme organiche che si modificano lungo l’arco della giornata ricordando la complessa struttura del DNA umano. Fanno parte di una serie di Robot basati su materiali organici attraverso i quali è possibile sostituire la rigidità del metallo con la leggerezza delle strutture gonfiabili.

E sempre sull’avversità alla rigidità dei metalli, si fonda l’opera della giapponese Sachiko Kodama, artista e professoressa, dove i protagonisti sono i ferroluidi, metalli liquidi che grazie alla loro natura reagiscono alla vicinanza di campi magnetici vibrando e mutando forma. Attraverso la variazione di campi magnetici, l’artista plasma la materia donandole vita.

Chiude la mostra l’artista autodidatta argentino Esteban Diácono, ispirate all’assurdo, al surreale ed alla paura del futuro. “Uncanny” è una selezione di 40 delle sue animazioni di maggior impatto.

Minimo comune denominatore della mostra, la presenza di artisti che hanno percorso in parallelo il cammino tra arte e scienza, incrociandosi su traiettorie nuove. La loro arte rappresenta l’evoluzione di un mondo dove tutto sarà diverso, come anche i musei e gli spazi espositivi sempre più simili a luoghi dove poter usare l’immaginazione, proprio come lo spazio scelto per la mostra romana, inteso come vera fabbrica del futuro.

Ex Dogana di Roma | Via dello Scalo di San Lorenzo, 10 | 00185 – Roma
BIGLIETTI Intero: € 12 | Ridotto: € 9 (visitatori oltre i 65 anni, visitatori da 12 a 18 anni, portatori di handicap, militari, forze dell’ordine non in servizio)
ORARI
da Martedì al Venerdì 12:00 – 22.00
Sabato e Domenica 10:00 – 22:00
Lunedì CHIUSO